Pizzo dei Galli  - Pizzo Olano

Pizzo dei Galli - Pizzo Olano

Primissimo giro della stagione e, bene o male, della nostra carriera di escursionisti di fortuna.

Giunti in macchina a Erdona decidiamo di partire il giorno dopo di buon’ora, perciò puntiamo le sveglie e andiamo a letto. Essendo le sveglie puntate per i giorni feriali, ed essendo il giorno in questione una domenica, non suonano e partiamo poco prima delle 11:00. Percorrendo un sentiero ben tracciato, arriviamo all’Alpe Piazza, dove incontriamo un camoscio. Nonostante l’ora un po’ tarda per un giro in montagna, iniziamo a dirigerci verso il pizzo dei Galli.

Nota: L’equipaggiamento per entrambi è composto da: 1 borraccia da mezzo litro d’acqua, alcuni kitkat, 4 pseudo-panini, 1 macchina fotografica, 1 polsino che più avanti ricorderemo, totale assenza di cartografie professionali, di bussole e affini. La mancanza di acqua ci costringe a scassinare un tombino per aprire una fontana. (Non abbiamo danneggiato nulla e poi abbiamo chiuso tutto, non agitatevi).

Smarrimento I

Siccome non abbiamo idea di dove dobbiamo dirigerci con precisione, data l’assenza di preparazione e cartine, optiamo per quello che sembra il sentiero più diretto per il pizzo dei Galli. Percorso un tratto in salita uno di noi pronuncia la celebre frase: “Mi sembra di vedere un sentiero fra quei cespugli. Passando di li arriveremo in cima in discesa… di sicuro!” Il sentiero, di sicuro, ci ha condotti su un dirupo erboso la cui pendenza tende a condurre l’escursionista a valle in brevissimo tempo. Saliamo sul dirupo in linea retta, maledicendo l’idea balorda avuta in precedenza. Fortunatamente incrociamo il sentiero al “nido”, un piccolo spiazzo erboso fra i cespugli e i pochi alberi secchi rimasti.

Dal “nido” il sentiero riprende ripido costeggiando la parte Ovest del pizzo. Più avanti compaiono delle catene più o meno sicure per rendere più tranquilla la salita (l’utilità è minima per un percorso del genere ma apprezziamo lo sforzo). Nonostante le difficoltà arriviamo alla croce del pizzo dei Galli, per entrambi la prima cima conquistata.

A Sud, il vicino pizzo Olano copre parte della visuale essendo circa 50m più alto rispetto a noi. A Sud-Ovest vediamo parte del corso del Lesina (da Mezzana fino alle sue sorgenti alle pendici del pizzo Alto, in parte nascosto dal Pim Pum), a Ovest l’inconfondibile Legnone e l’ultima parte del Lago di Como, a Nord l’Alpe Piazza, la Valtellina e la costiera dei Cech, a Nord-Est il Disgrazia e una buona parte dell’arco alpino, a Est una montagna che all’epoca non conoscevamo e che mai avremmo pensato di scalare: il pizzo del Diavolo di Tenda.

Dopo la dovuta pausa decidiamo di proseguire verso l’Olano al grido di: “Ormai siam qui”. Percorriamo la facile cresta fra le due cime, iniziamo la salita, scacciamo una vipera dal sentiero e arriviamo alla nostra seconda cima, da cui riusciamo a vedere anche il pizzo Rotondo. Durante la pausa foto troviamo il libro di vetta (entità a noi sconosciuta fino ad allora) e lo firmiamo gasatissimi. Al ritorno rinveniamo anche il libro del pizzo dei Galli. La discesa prosegue senza intoppi e lungo la strada giusta fino al ritorno a Erdona, dove passiamo la giornata godendo dei postumi del primo giro serio in montagna.