Un giro intrapreso praticamente a caso, ma nel giorno del compleanno di uno degli autori. Privi di una meta concreta, decidiamo di dirigerci verso il pizzo Farno con lo spirito del “dove si arriva si arriva, in barba al maltempo”. Calcolando il tempo utile per salire fino ai Laghi Gemelli e poi al Farno e ritorno, decidiamo di puntare la sveglia alle 5:00, così da avere più ore di luce a disposizione per il ritorno. Sveglia alle 5:00, accensione del mezzo motorizzato alle 5:45, arrivo a Carona alle 6:00, partenza sul sentiero alle 6:10 nel buio pesto e con -3°. Percorriamo il sentiero illuminandolo con una (una sola) torcia a dinamo senza incontrare troppo ghiaccio o ostacoli di vario genere. Verso le 7:00 il cielo inizia a schiarirsi ma il bosco rimane nelle tenebre fino alle 7:20. Una ventina di minuti prima di arrivare al Lago Marcio, incontriamo metri di sentiero completamente coperti dal ghiaccio che riusciamo a superare con qualche imprecazione. Intanto il cielo si copre di nuvole grigie. Raggiunto alle 8:20 il lago Marcio, quasi completamente ghiacciato, ci concediamo una breve pausa foto per poi proseguire verso i Laghi Gemelli (subito dopo aver constatato l’impossibilità, nonché l’inutilità, di raggiungere il Farno completamente coperto dalle nubi). Arrivati a “destinazione” alle 9:20 ci godiamo un salutare vento gelido e cerchiamo riparo accanto a una baita per mangiare qualcosa. Ci avviamo verso casa alle 10:00 più infreddoliti che mai, nonostante maglie termiche, pile, giubbotti ecc. Mentre attraversiamo la diga fra il Lago Marcio e il Pian Casere inizia a nevicare, nonostante il meteo ci avesse garantito una giornata soleggiata. Tornando sui passi dell’andata ci prendiamo un momento per fare alcune foto del lago ghiacciato innevato. Alle 11:00 iniziamo a scendere, ripercorrendo gli antipatici tratti ghiacciati, arrivando alla Clio alle 12:45.